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Progetto Scuola e Salute

A cosa serve la valutazione funzionale eseguita su un bambino

Fin dall’infanzia impariamo a compiere azioni naturali come camminare, rotolare, correre, saltare,

lanciare: sono schemi motori di base che dovrebbero essere acquisiti ed affinati fino a diventare

automatici per consentirci di muoverci con efficacia nel mondo circostante per tutto il resto della

vita.


Considerato che vengono spesso a mancare i luoghi idonei per svolgere quelle azioni e che la scuola

primaria difficilmente riesce ad assolvere alla sua funzione di “alfabetizzazione motoria”, diventa

difficile per un bambino "moderno" attivare il proprio naturale processo evolutivo indispensabile

per la sua salute presente e futura.


Conseguentemente l'attività fisica praticata privatamente presso società sportive e naturalmente

ad esclusivo carico delle famiglie, rappresenta la forma più praticata, forse unica, di prevenzione e

protezione psico/fisica per il futuro delle nuove generazioni.

Questo però a condizione che nelle società sportive ci sia personale idoneo a questo delicato

momento di crescita e non soltanto volenterosi dopolavoristi che potrebbero addirittura vanificare

il sacrificio economico dei genitori che difficilmente hanno le competenze adeguate per valutare a

chi stanno affidando il futuro motorio dei propri figli.


La scienza e l'esperienza ci hanno dimostrato che soprattutto in età evolutiva subentrano fattori che

alterano la postura fisiologica del corpo e che, progressivamente, conducono a problematiche di

varia natura: eseguire quindi una “valutazione funzionale” periodica sui giovani alunni diventa allora

la risposta più corretta per assicurare una crescita armoniosa che costituisca la base fondamentale

per garantire non solo uno sviluppo mirato del talento sportivo presente in alcuni, ma anche la

certezza di assicurare ad ognuno una vita futura senza problematiche posturali o

muscolo/scheletriche che possano condizionarne la qualità.


Attivare il servizio di “valutazione funzionale” direttamente all'interno di un plesso scolastico come

i CAVALIERI DI COLOMBO, dotato di impianti sportivi in stretta collaborazione con “COLLEGE LIFE

ITALIA e CHIRON Healt & Performance ” attraverso la competenza di personale appositamente

qualificato, rappresenta in maniera tangibile un nuovo modo di concepire un importante ed evoluto

check-up fisico a tutti gli alunni a tutela della loro salute ed a vantaggio delle loro famiglie.


Valutazione delle abilità motorie fondamentali e delle capacità coordinative in età

scolare

L’acquisizione, durante l’età scolare, di una competenza motoria in generale ed in particolare delle

cosiddette abilità motorie fondamentali, rappresenta per il bambino un importante passo in avanti

verso uno stile di vita fisicamente attivo, anche in età adulta.

Non solo, l’acquisizione delle abilità motorie fondamentali durante l’età scolare è associata a diversi

benefici per la salute del bambino.


La ricerca ci dimostra che un bambino che acquisisca man mano competenze motorie presenta

molto probabilmente anche elevati livelli di attività fisica (nel presente così come più tardi nella

vita), una buona resistenza cardiovascolare, alti livelli di autoefficacia associati ad una elevata

percezione delle proprie competenze motorie ed un rischio bassissimo di incorrere in condizioni di

sovrappeso e obesità.


Come se non bastasse, la competenza motoria vede ad essa associati anche efficienza cognitiva ed

un elevato rendimento scolastico.


Ed ancora, sviluppare le abilità motorie fondamentali significa gettare le basi per il successivo

apprendimento di abilità motorie sport-specifiche.


Alla base dello sviluppo delle abilità motorie fondamentali e quindi delle abilità motorie sport-

specifiche, risiedono infatti le capacità coordinative.

Le capacità coordinative sono “nascoste” dietro ogni singola abilità sportiva e consentono all’atleta

di portare al massimo livello la sua esecuzione.

Le capacità coordinative risultano talmente importanti per lo sviluppo delle tecniche sportive che in

sempre più discipline sportive l’allenamento alla tecnica non è più sufficiente all’apprendimento e

alla stabilizzazione delle tecniche stesse: è necessario inserire nel corso del processo di

apprendimento, particolari attività che mirino alla sollecitazione di tutte quelle capacità

coordinative sottese a ciascuna abilità tecnico sportiva.


Come possiamo sapere se i nostri figli che portiamo in palestra, in piscina o ai campi di allenamento

nel pomeriggio, hanno raggiunto una competenza motoria adeguata?


Da questo interrogativo nasce l’esigenza della “valutazione funzionale” dello sviluppo motorio e

psico-motorio durante l’età scolare.


Diventa quindi necessario ed indispensabile identificare per tempo eventuali carenze, per poter

successivamente intervenire.

Infatti, se è vero che la maturazione anatomica del cervello, che coincide con la comparsa degli

schemi motori di base, si conclude entro il 2° anno di vita, è anche vero che la maturazione

funzionale (armonizzazione delle funzioni delle diverse strutture cerebrali) non si conclude prima

del 14°/15° anno di età.


Di conseguenza la maturazione funzionale delle diverse strutture cerebrali è possibile solo se esse

ricevono, nel periodo più sensibile, una quantità di stimoli sufficienti al loro sviluppo.


Ed è proprio in questo periodo di età che esistono i presupposti psico-fisici più favorevoli per

l’acquisizione delle abilità motorie che ci accompagneranno per tutta la vita.


Per questo, ad esempio, nei centri di formazione sportiva, durante tutta la prima e la seconda età

scolare, bisognerebbe trovare l’ampliamento del patrimonio di movimento ed il miglioramento delle

capacità di coordinazione.


Tale atteggiamento porterebbe contemporaneamente a due vantaggi: “consentirebbe a quei

bambini eventualmente “talentuosi” di gettare le basi per le future prestazioni sportive di

eccellenza, ma non toglierebbe alla maggioranza dei bambini, che campioni non lo diventeranno

mai, il diritto al gioco e al pieno sviluppo delle proprie potenzialità motorie in totale sicurezza.


Allenamento Visuo-Motorio

Questo argomento ai fini di apprendimento didattico sia scolastico che sportivo è quanto mai

delicato anche se in Italia ancora poco conosciuto anche ai più anche ad alti livelli agonistici.


Oltre l'80% dei muscoli del nostro corpo sono gestiti dal sistema visivo, la visione gestisce l'equilibrio

e siccome l'equilibrio è un preconcetto del movimento la visione gestisce il movimento stesso.


ALLENARE la visione a tutte le età è indispensabile per generare in ogni individuo la possibilità di

sviluppare ed utilizzare al massimo le proprie capacità di base. Figuriamoci poi in un ragazzo che fa

sport ed è chiamato a rispondere a sollecitazioni tecniche ed atletiche di maggior “stress” sia

posturale che muscolo-scheletrico.


Il visual training è una tecnica optometrica utilizzata da oltre 50 anni su migliaia di atleti nel mondo,

soprattutto negli USA. Questa tecnica è presente in quasi tutte le organizzazioni scolastiche ma

soprattutto nei College dove sono presenti sport di squadra fortemente seguiti e dove “una borsa

di studio “per meriti sportivi può anche cambiare la vita di giovane alunno/atleta.


La VISIONE è un insieme di abilità visive quali: visione periferica, memoria visiva, attenzione visiva

flessibilità di accomodazione e di vergenza, saccadi, forza ed elasticità dei muscoli oculomotori,

acuità visiva dinamica, la fatica oculare, il visuo-cognitivo, la percezione spaziale, il senso della

profondità, la coordinazione occhio-mano, occhio-piede, occhio-corpo etc...


Inoltre “la visione è un processo che da significato a ciò che si vede”.


Gli occhi sono gli unici organi direttamente collegati al cervello e sono definiti una estroflessione del

cervello stesso, collegati dal nervo ottico attraverso un milione di fibre nervose trasmettono e

ricevono continuamente informazioni.


Le informazioni visive vengono elaborate dal cervello mediante modalità soggettive influenzate

dall'esperienza maturata, dalle motivazioni e dalle aspettative che ognuno di noi ha nel compiere

gesti ripetuti.


La maggior parte delle informazioni spazio-temporali passano attraverso la visione e non

potrebbero essere codificate dal cervello senza la funzione visiva.


Allenare le abilità visive significa allenare alla gestione dello spazio-tempo, fondamentale per

qualsiasi attività sportiva ma anche di applicazione allo studio, evitando affaticamenti oculari che

portano non solo alla disattenzione, ma spesso provocano “mal di testa” o fenomeni sempre più

frequenti troppo spesso catalogati come “dislessia”.


La visione è un processo “altamente appreso” e tutto ciò che è appreso è allenabile.


Allenare le abilità visive quindi significa correlarsi direttamente all'equilibrio statico e dinamico,

all’apparato vestibolare, al somato-sensoriale, generando di fatto attraverso i movimenti richiesti

dallo sport specifico , una sinergia operativa tra optometrista, preparatore atletico e tecnico,

rendendo lo sport vision un metodo di allenamento evoluto e completo per ogni disciplina sportiva

ma assolutamente trasferibile all’interno della formazione scolastica inserendo in questo percorso

sia i docenti che i genitori.


Conclusioni

Dal momento che come abbiamo visto una riprogrammazione visuo-motoria e posturale

programmata adeguatamente nei tempi e nei modi, porterebbe benefici in qualsiasi momento di

vita anche in quei soggetti che dimostrano “diminuzione dell’attenzione nell’apprendimento “

questa collaborazione tra le nostre aziende, produrrebbe notevoli vantaggi “di sistema” soprattutto

alle famiglie degli alunni, sempre più alla ricerca di punti di riferimento a cui affidarsi con il

conseguente risultato di una maggiore “fidelizzazione scolastica” basata sui principi scientifici della

valutazione funzionale.


Non dovrà quindi intendersi la “valutazione funzionale” dello sviluppo motorio dei nostri bambini

come un momento di giudizio e di confronto con i propri pari, né tanto meno un’occasione di ricerca

del talento sportivo, tutt’altro.


Valutare lo sviluppo visuo-motorio e posturale del bambino significa assicurarsi che i nostri piccoli

di oggi stiano crescendo sani e stiano acquisendo quel patrimonio motorio, il più ampio possibile,

per continuare ad essere, entusiasticamente, attivi domani.


Inserire questi protocolli di “valutazione funzionale periodica” durante il percorso di studi dalla

scuola d’infanzia alle superiori, all’interno di un plesso scolastico come i CAVALIERI DI COLOMBO,

peraltro dotato di impiantistica sportiva, significherebbe riproporre attraverso dati oggettivi che il

“Mens sana in corpore sano” non è solo uno slogan latino, ma anche un atto d’amore e di

responsabilità verso le nuove generazioni a cui affideremo il nostro futuro.

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